RELAZIONI POLIGAME FUNZIONALI
Elisabeth (“Eli”) Sheff è una sociologa statunitense, considerata la maggiore esperta sulle famiglie in cui si pratica il poliamore, qualcosa di simile alla poligamia, ma non esattamente la stessa cosa.
Nel suo libro The Polyamorists Next Door: Inside Multiple-Partner Relationships and Families illustra i suoi quindici anni di ricerca sulle minoranze sessuali che praticano il BDSM, il poliamore, il transessualismo. Su Psychology Today ho trovato un suo articolo sulla coppia “mono o poli” che mi è sembrato interessante, perché in Italia non si parla ancora molto dell’argomento. Ecco dunque una sintesi dell’articolo.
Una relazione mono/poli è una relazione stabile (di coppie omosessuali, eterosessuali o bisex) in cui uno dei due partners è una persona monogama, che pratica la sessualità esclusivamente con il/la partner, mentre l’altro è poligamo, o meglio “poliamorista” nel senso che ha diversi partner sessuali, dove tutte le persone coinvolte sono a conoscenza della situazione e la accettano così come è.
Dal punto di vista del poliamorista, il rapporto è poli/mono, mentre dal punto di vista del monogamo è mono/poli: in entrambi i casi significa negoziare i confini relazionali di questi rapporti di coppia che appaiono insoliti e forse bizzarri alle persone abituate a considerare la monogamia come l’unica scelta possibile.
Nella maggior parte dei rapporti poli/mono (se non in tutti) , la persona monogama avrebbe in realtà la possibilità di incontrare altri partners, ma sceglie di non farlo per varie ragioni, fra cui la mancanza di interesse. La persona mono tuttavia conosce e acconsente alle relazioni esterne della persona poli, anche se sceglie di non avere rapporti al di fuori della coppia.
Non si tratta dunque della classica “coppia aperta” in cui entrambi i partners sono aperti a nuove relazioni o hanno già avuto rapporti poligami, in quanto le coppie sono apparentemente monogame, stabili e con un unico partner, anche se uno dei due è aperto a nuove relazioni.
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Questo naturalmente non significa che le relazioni esterne alla coppia debbano essere sempre presenti: quando il terzo partner non c’è, per varie circostanze della vita, forse queste coppie dovrebbero più propriamente essere definite, secondo la collega americana, “mono/in cerca”.
La fiducia è fondamentale per il buon funzionamento di ogni rapporto poli, ed è necessario che la relazione si basi su un vero consenso da parte dell’altro/a. Alla base dei rapporti mono/poli deve esserci sempre comunicazione fra i partners, negoziazione delle regole della coppia, onestà e comportamento affidabile.
In genere le coppie mono/poli (e poli/mono) sono formate da persone che si trovano meravigliosamente bene sul piano intellettuale e psicologico, ma che non si attraggono sessualmente, o perlomeno non tanto, come invece accade sul piano creativo, spirituale, sociale.
La stessa cosa può accadere quando si incontrano due partners di cui uno ha un grande desiderio sessuale, che l’altro/a non condivide, oppure quando si incontrano due persone che hanno differenti concezioni della sessualità: quelle kinky del “famolo strano” e quelle vaniglia del sesso convenzionale.
Quando ci si innamora di una persona troppo diversa, si può fare, per amore, una scelta che non si condivide, ma questo può causare disagio e sofferenza, per cui si può anche scegliere di lasciare che l’altro/a si goda la vita sessuale che desidera, pur conservando un solido legame di coppia stabile.
I partners che scelgono questo tipo di relazioni sono in genere persone che viaggiano molto o vivono lontane. Questo può significare la presenza di un nuovo partner in casa mentre l’altro membro della coppia è in viaggio, oppure un nuovo partner per la persona che è lontana da casa.
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Alcune coppie scelgono questa soluzione in presenza di una malattia o di una disabilità che rende difficile o impossibile la sessualità della coppia.
Il peggior modo di iniziare un rapporto poli, ammonisce la Sheff, è quello di tradire il/la partner primario/a di nascosto, prima di accordarsi sulla non-monogamia. Partire con una bugia minerebbe infatti la fiducia, che è “fondamentale” per le relazioni poligame funzionali.
Un’altra cosa che rende non funzionale un rapporto poligamo è il consenso del partner ottenuto sotto costrizione. Se la persona monogama ha accettato la poligamia sotto costrizione, allora la coppia non può funzionare. La coercizione può essere esercitata sotto varie forme: finanziarie, psicologiche, fisiche. Quando ci sono minacce, implicite o esplicite, il “si” non è mai una vera scelta e questi rapporti non sono, dice ancora la Sheff, né durevoli, né felici.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte:
Poly/Mono or Mono/Poly, Psychology Today
Immagine:
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