• 17 Aprile 2025 11:34
Peli pubici

Peli pubici: fine degli anni zero?

Dr. Giuliana Proietti

Sebbene una sottile peluria sia presente sul pube di entrambi i sessi sin dall’infanzia, il “pelo pubico” comunemente inteso è quello che cresce nella zona dell’inguine nel periodo della pubertà, diventando uno dei caratteri sessuali secondari più importanti. Al momento ancora non si capisce benissimo a cosa servano i peli del pube: le ipotesi più accreditate vanno dalla necessità di riscaldare gli organi genitali, alla protezione di aree sensibili, come quelle sessuali, oppure come segnale di maturità sessuale e dunque di fertilità ed erotismo.

Nel 1932, nella nuova Introduzione alla psicoanalisi, Freud parlò di una sua alquanto bizzarra teoria: quella per cui le donne abbiano inventato l’arte della tessitura partendo dall’osservazione dei loro peli pubici, che in qualche modo avevano il compito di celare la loro nudità genitale, così come fanno gli abiti con il corpo. Dice precisamente Freud:


Si dice che le donne abbiano fornito pochi contributi alle scoperte e alle invenzioni della storia della civiltà, eppure vi è forse una tecnica che esse hanno inventato: quella dell’intrecciare e del tessere. (…) La natura stessa sembra aver offerto il modello da imitare, facendo crescere, con la maturità sessuale, il pelo pubico che ricopre il genitale. Il passo successivo consiste nel far aderire l’una all’altra le fibre che sul corpo erano conficcate nella pelle ed erano soltanto ingarbugliate tra loro. Il progresso che c’era da fare era quello di intrecciare le fibre piantate nella pelle per crearne una specie di feltro”.


Per lo psicoanalista viennese insomma, malgrado il fatto evidente che anche gli uomini siano riccamente dotati di pelosità genitale, sarebbe stata la pelosità femminile ad aver ispirato l’invenzione della tessitura, perché le donne, a differenza degli uomini, avrebbero avuto la necessità di nascondere il loro genitale, per non mostrare la mancanza del pene, di cui le donne, sempre a parere di Freud, sarebbero notoriamente invidiosissime.

A15

Nell’arte, i peli pubici venivano rappresentati come un pudico triangolo nell’antico Egitto e comunque, anche nell’arte classica e rinascimentale, riguardavano soprattutto figure maschili, come nel David di Michelangelo, mentre nelle figure idealizzate delle donne del Rinascimento i peli venivano rappresentati solo da una leggera ombra. Il pelo pubico femminile appare per la prima volta nelle opere pornografiche (come quelle di Agostino Carracci) o nell’arte iper-realista di Gustave Courbet (L’Origine du Monde, 1866) anche se il tabù continuava a persistere (e persiste ancora oggi, visto lo scandalo che continua a creare questo quadro, così come altre opere moderne, come il calendario del fotografo Oliviero Toscani per il consorzio Vera Pelle, del 2011).

Per restare nel mondo artistico, interessante è anche la storia del critico d’arte John Ruskin, il quale ebbe un matrimonio bianco con sua moglie, durato sette anni. Quando lei lo denunciò per impotenza, lui si difese dicendo che le donne nude che aveva conosciuto nelle opere artistiche erano totalmente diverse da sua moglie: sebbene il suo viso fosse bellissimo, c’erano alcuni aspetti particolari nella sua persona, che lo avevano reso incapace di procedere.


La terapia di coppia offre un percorso verso il cambiamento - Clinica della Coppia

La terapia di coppia offre un percorso verso il cambiamento,
immediato e duraturo.

La stessa cosa sarebbe probabilmente accaduta ad un uomo che avesse avuto la sua educazione sentimentale guardando la zona genitale della Barbie, la nota bambola della Mattel, che non solo è priva di peli pubici, ma manca anche della vagina. Nel 2007 si parlò addirittura di BPHS, cioè Barbie Pubic Hair Syndrom (sindrome da pelo pubico di Barbie), dopo che uno studio aveva scoperto che la sindrome colpiva 1 donna su 3 di coloro che, in età infantile, avevano giocato assiduamente con la Barbie. Secondo la ricerca, ogni bambina, scrutando i genitali delle Barbie, riportava non solo uno shock a causa della mancanza di similarità tra il proprio apparato e quello della bambola, ma anche psico-patologie dovute al confronto della Barbie con la figura materna. La ricerca suggeriva che la mancanza di pelo pubico nelle bambole, prese come modelli identificativi da parte delle ragazzine, ed il conseguente shock da paragone mancante, potesse generare in età adulta gravi scompensi della personalità.

Si cercò di superare il tabù del pelo pubico negli anni Sessanta, quando la stilista Mary Quant fece sapere che si era tagliata i peli pubici a forma di cuore, oppure negli anni Ottanta, con la serie di Helmut Newton denominata “Big Nudes” (1981), che mostrava modelle con tacchi alti e peli pubici piuttosto imponenti.


TERAPIE SESSUALI - CLINICA DELLA COPPIA
Ancona, Civitanova Marche, Fabriano, Terni, Online
CONTATTI

La moda della depilazione totale delle parti intime è nata con la diffusione del bikini nella metà del secolo scorso, ma è divenuta di massa con l’affermazione, a partire dagli anni Novanta, del modello “brasiliano” per la biancheria intima ed i costumi da bagno. A questo aggiungasi che le pornostar sono tutte depilate, affinché i peli non nascondano neanche mezzo centimetro di organo genitale (ed anche per far apparire più lungo il pene maschile). Le giovani generazioni, che spesso fondano la loro cultura sessuale su questo genere di filmati, sono quelle che più delle altre si attengono a questa moda, che è anche una delle maggiori preoccupazioni delle ragazze in vista del loro primo rapporto sessuale: esse si vergognano a mostrare i loro peli e pensano che siano sgraditi al partner (sebbene una volta si dicesse che “tirava più un pelo … che un carro di buoi”).

Di recente peraltro si è anche affermata la moda di vestire il pube femminile con altri decori, come ad esempio tatuaggi (stile farfallina di Belen) o addirittura il vajazzling, una decorazione in cristalli Swarovski da applicare sull’inguine.

La donna depilata per seguire la moda è sembrata alle femministe come un segno di degrado, cui la donna era costretta per essere apprezzata come oggetto sessuale, mentre altri hanno visto in questa tendenza l’affermazione di una pedofilia latente, che preferiva l’organo genitale femminile nel suo stadio pre-puberale.

In tempi recentissimi però sembra si stia affermando una netta inversione di tendenza: in un sondaggio online, condotto recentemente in Inghilterra su un campione di 1,870 donne, il 51 per cento di loro ha dichiarato di non depilarsi nelle zone intime, per la semplice ragione che “non hanno voglia di occuparsi della ricrescita” (45 per cento) oppure perché il loro partner “preferisce un look naturale” (62 per cento).


IN PRESENZA:
AnconaCivitanova MarcheFabrianoTerni

Costo Terapia

La tendenza non riguarda solo le donne “normali”, ma anche le star: Cameron Diaz ha da poco pubblicato un libro di auto- aiuto intitolato The Body Book, nel quale, fra l’altro, raccomanda alle donne di non depilarsi i genitali. All’argomento l’attrice statunitense dedica un intero capitolo: “In Praise Of Pubes” (Elogio del pube), nel quale afferma la sua contrarietà alla depilazione intima e ritiene sia addirittura una “pazza idea” quella di ricorrere alla depilazione permanente con il laser. L’atteggiamento pro-peluria ha visto negli ultimi tempi altre paladine nel campo dello showbiz: basti citare la copertina di Candy di Lady Gaga.

Dal punto di vista strettamente sessuale possiamo dire che si tratta soprattutto di una questione di gusti: ci sono uomini fortemente attratti dai peli pubici fino ad arrivare al feticismo, altri che invece sono attratti dai genitali glabri (esiste un termine specifico, acomoclitismo, per definire l’eccitazione sessuale che deriva dall’osservazione degli organi genitali, propri o del/della partner, totalmente o parzialmente depilati) ed altri che ne hanno letteralmente orrore, ritenendoli in contrasto con l’idea di bellezza e con il senso estetico, anche per quella sessualità primitiva che in qualche modo esprimono. A volte può svilupparsi perfino una vera e propria fobia per la vista dei peli pubici, così come degli organi genitali, dello sperma o delle secrezioni vaginali.

Nella pratica, le coppie spesso scelgono la depilazione genitale non tanto per motivi estetici, quanto semplicemente per una questione di igiene, anche per facilitare il sesso orale.

Dr. Giuliana Proietti


Problemi di coppia? Chiamaci

 


Pubblicato anche su Huffington Post

Ancona, Civitanova Marche, Fabriano, Terni, Online

Buono Terapia

ONLINE - su tutte le piattaforme

Di Dr. Giuliana Proietti

Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa  ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE ● Attività libero professionale, prevalentemente online ● Saggista e Blogger ● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale ● Conduzione seminari di sviluppo personale ● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici ● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità. Sito personale: www.giulianaproietti.it La Dr.ssa Giuliana Proietti presta la sua attività professionale su Clinica della Coppia come Direttrice Scientifica e Terapeuta Senior.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *