Istinto materno e calo del desiderio sessuale dopo il parto
Dr. Giuliana Proietti - Contatti
Il periodo post-parto è un momento di transizione significativa per la donna, sia a livello fisico che psicologico. Tra i numerosi cambiamenti che si verificano durante questa fase, uno dei più comuni è il calo del desiderio sessuale, fenomeno che spesso si intreccia con l’istinto materno. Cerchiamo di saperne di più.
Esistono ancora miti legati alla sessualità post partum?
Si. Fino a non molto tempo fa, la donna che aveva da poco partorito non doveva toccare l’acqua o svolgere lavori domestici per almeno quaranta giorni. Anche i rapporti sessuali in questo lungo periodo di quarantena erano considerati un tabù. Si trattava ovviamente di falsi miti, nati in epoca medioevale, quando la giovane mamma veniva considerata “impura” a causa delle perdite di sangue post-partum, o anche perché si temeva che l’attività sessuale potesse sciupare il suo latte, o che vi fosse un maggior rischio di contrarre infezioni.
Oggi sappiamo che tutte queste credenze popolari non hanno fondamento e le coppie sono potenzialmente libere di ricominciare ad avere rapporti in qualsiasi momento: in realtà, per diversi motivi i rapporti sessuali non riprendono subito ed anzi è molto frequente che la coppia incontri delle difficoltà sotto l’aspetto sessuale.
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Dr. Giuliana Proietti - Psicoterapeuta Sessuologa
Cosa si intende per “istinto materno”?
E’ una sorta di qualità innata, capace di creare le condizioni migliori per allevare un bambino, ovvero la naturale tendenza di una madre a comportarsi, o a reagire, nel modo più appropriato per difendere i figli.
Esiste davvero l’istinto materno?
Sebbene il termine “istinto materno” sia ampiamente accettato nel linguaggio corrente, non ne esiste ancora una definizione scientifica comunemente accettata.
Secondo Sara Blaffer Hrdy, che per decenni si è dedicata alla ricerca antropologica su questi temi, l’uso della dizione “istinto materno”, usata nel linguaggio popolare e riferito all’amore incondizionato della mamma verso i figli, è inappropriato, specialmente se si considerano i tanti bambini trascurati, abbandonati, abusati o addirittura uccisi dalle madri (Hrdy, 2001). La Hrdy sostiene che le donne non siano capaci di essere madri “in modo naturale”: per lei la maternità non è istintiva, ma dipende da diverse condizioni ambientali e individuali che influenzano la donna.
Perché molte studiose considerano l’istinto materno come una “ideologia sulla maternità”?
Perché ritengono che nei ruoli genitoriali o, più specificamente, nel percepire i doveri materni come biologicamente condizionati, vi sia la radice della disuguaglianza di genere. Secondo loro, se l’istinto materno è tale da rendere la donna biologicamente costretta al ruolo della madre, senza potersi permettere altre scelte o altri interessi, compreso quello sessuale, la donna non potrà mai raggiungere la parità dei sessi.
Dr. Giuliana Proietti
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Dopo il parto c’è effettivamente un calo del desiderio nella coppia?
Si. La nascita di un figlio cambia la relazione di coppia: nel nuovo ruolo di genitori infatti può capitare che uno o entrambi i membri della coppia abbiano difficoltà a ritrovare la vecchia intesa, così come le certezze acquisite durante la convivenza sulla personalità del/della partner.
Quanto conta l’istinto materno nel calo del desiderio sessuale dopo la nascita del bambino?
Il calo del desiderio sessuale è un fenomeno diffuso che può essere attribuito non solo all’istinto materno, ma a una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. Questi fattori si sovrappongono tra loro, rendendo questa fase complessa da affrontare per molte donne (e molti uomini).
Quali sono le ragioni fisiologiche del calo del desiderio post partum?
Dopo il parto, il corpo della donna attraversa cambiamenti ormonali significativi. L’abbassamento dei livelli di estrogeni e progesterone, insieme all’aumento della prolattina (l’ormone che stimola la produzione di latte), può ridurre il desiderio sessuale. La prolattina, in particolare, può avere un effetto inibitorio sulla libido e sul tono dell’umore (calo del desiderio, stanchezza e facilità al pianto).
Perché accade questo?
Questo meccanismo ha una funzione evolutiva: la priorità biologica in questa fase è la cura del neonato, e la prolattina contribuisce a ridurre l’interesse per l’attività sessuale, dirottando le energie della madre verso il nutrimento e la protezione del bambino.
Ci sono altre ragioni di bassa libido, legate alla funzionalità del corpo della donna?
Si. Un altro fattore da considerare è il bisogno di un recupero fisico dopo il parto. Che sia avvenuto attraverso parto naturale o cesareo, il corpo ha comunque bisogno di tempo per guarire. Le lacerazioni vaginali, i punti di sutura e l’indolenzimento generale possono rendere l’attività sessuale dolorosa o poco attraente. L’allattamento al seno, inoltre, provoca secchezza vaginale a causa della diminuzione degli estrogeni, contribuendo ulteriormente al calo della libido.
Ci sono anche motivazioni psicologiche?
Si. Sorprendentemente le motivazioni psicologiche per il calo di desiderio riguardano sia l’uomo che la donna.
La donna, dopo il parto, può sentirsi meno dotata di capacità seduttive ed erotiche, come già sperimentato durante la gravidanza. Per molte donne gravide infatti non è facile accettare di vedere il proprio corpo modificarsi rispetto ai canoni di bellezza comunemente accettati. Il senso di perdita provato per queste modifiche del corpo durante la gravidanza può produrre dei cambiamenti sulla psiche della donna, anche diverse settimane dopo il parto, con perdita dell’autostima, sensi di sconforto e sentimenti di inadeguatezza.
Inoltre, la responsabilità di prendersi cura di un neonato può causare affaticamento, stress e ansia. Molte donne vivono un senso di inadeguatezza o preoccupazione per il proprio ruolo di madre, e questo può influenzare negativamente il loro desiderio sessuale.
I padri come vivono questo momento?
Dal punto di vista clinico si ritiene che le difficoltà a cui un uomo va incontro con la gravidanza della partner e con la successiva nascita di un figlio possano essere dei “precipitanti” di disturbi psichici pre-esistenti, in modo analogo a quanto accade nella donna con il disturbo di depressione post-partum.
Oggi i padri sono più coinvolti nella cura dei figli: cosa comporta questo fenomeno?
Una volta la nascita di un bambino faceva concentrare tutte le attenzioni sulla madre, mentre i padri avevano un ruolo marginale, sia durante l’attesa, sia dopo la nascita del figlio. Oggi tutto questo è cambiato: da quando negli anni settanta del secolo scorso i padri sono stati ammessi ai corsi di preparazione al parto e possono essere presenti al momento della nascita, essi vivono più intensamente l’esperienza della nuova genitorialità e, nei casi più fortunati, possono facilmente elaborare, insieme alla mamma, la rinuncia ad un rapporto esclusivo a due, come era prima che nascesse il figlio, e un nuovo modo di gestire il tempo della coppia.
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Ci sono anche padri che soffrono per il drastico cambiamento?
Si. Molti padri possono sentirsi trascurati a causa del tempo e dell’energia dedicati dalla partner al neonato, lasciando poco spazio per l’intimità e la sessualità. Questo accade perché la donna si sente spesso sovraccaricata dalle responsabilità materne, con conseguente riduzione del tempo e dell’energia mentale da dedicare al partner.
Quanto incide la mancanza di sonno?
La mancanza di sonno è uno dei problemi più comuni per i neo-genitori: l’insonnia e il costante bisogno di attenzione del neonato possono portare a un grave affaticamento, riducendo l’energia disponibile per l’attività sessuale.
Cosa è la depressione post partum e quanto incide sulla libido?
Una percentuale significativa di donne soffre di baby blues (tristezza dopo la nascita del bambino) o depressione post partum, che colpisce circa il 10-20% delle neo-madri. Questa sindrome è associata a sintomi di tristezza, irritabilità e mancanza di interesse per molte attività, inclusa la sfera sessuale.
Quanto è comune il calo del desiderio post partum?
Il calo del desiderio sessuale post-partum è estremamente comune. Studi indicano che fino al 80-90% delle donne sperimenta una diminuzione della libido nei primi sei mesi dopo il parto. Questo fenomeno è considerato normale e naturale, soprattutto nei primi mesi in cui il corpo e la mente sono concentrati sull’adattamento al nuovo ruolo di madre.
Per quanto tempo può durare il calo del desiderio post partum?
La durata del calo del desiderio sessuale varia ampiamente. In molti casi, il desiderio sessuale ritorna gradualmente a livelli normali entro un anno dal parto. Tuttavia, per alcune donne, il calo può essere più prolungato, soprattutto se intervengono altri fattori come depressione post-partum o difficoltà relazionali.
Cosa si può fare per migliorare la situazione?
Affrontare il calo del desiderio sessuale dopo il parto richiede un approccio olistico che tenga conto sia degli aspetti fisici che psicologici.
1. Comunicazione con il partner
La comunicazione aperta con il partner è essenziale. La neo-mamma dovrebbe esporre al partner le proprie preoccupazioni e difficoltà e il neo-papà dovrebbe ascoltare questi racconti, favorendo così un clima di comprensione reciproca. Spesso il partner può sentirsi respinto o ignorato, quindi è importante spiegare che il calo del desiderio è una parte naturale del recupero post-partum e non riflette una mancanza di affetto o interesse.
2. Cura di sé
Prendersi cura di sé è fondamentale. Le donne dovrebbero essere incoraggiate a ritagliarsi del tempo per rilassarsi e ricaricarsi, anche se solo per brevi momenti durante la giornata. La riduzione dello stress e il miglioramento della qualità del sonno possono favorire un ritorno graduale del desiderio sessuale.
3. Terapia di coppia o individuale
Se il calo del desiderio sessuale diventa una fonte di tensione significativa fra i due partner, la terapia di coppia può essere un valido strumento da prendere in considerazione. Uno/a psicoterapeuta specializzato/a in sessuologia può aiutare ad affrontare le varie problematiche.
4. Gestione dei cambiamenti ormonali
In alcuni casi, la secchezza vaginale e altre problematiche legate ai cambiamenti ormonali possono essere gestite con l’uso di lubrificanti vaginali o terapie ormonali sostitutive, sotto la supervisione di un medico.
5. Pazienza e accettazione
Infine, è cruciale che le donne e i loro partner accettino che il recupero del desiderio sessuale possa richiedere tempo.
6. Condivisione
Poiché anche gli uomini sono ugualmente capaci e attrezzati per prendersi cura dei bambini, anche le mamme dovrebbero imparare a condividere maggiormente il loro ruolo materno con i loro compagni, senza perdere di vista che, oltre che mamme, esse restano persone che vivono e lavorano nella società, oltre che essere compagne di vita.
Dott.ssa Giuliana Proietti
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Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI e ONLINE
● Attività libero professionale, prevalentemente online
● Saggista e Blogger
● Collaborazioni professionali ed elaborazione di test per quotidiani e periodici a diffusione nazionale
● Conduzione seminari di sviluppo personale
● Attività di formazione ed alta formazione presso Enti privati e pubblici
● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
Sito personale: www.giulianaproietti.it