Disfunzioni sessuali femminili e terapie sessuali
Le disfunzioni sessuali (SD) sono un disturbo comune tra le donne: si stima che tra il 40 e il 45% delle donne adulte soffra di qualche forma di disfunzione sessuale [Lewis RW, Fugl-Meyer KS, Corona G, Hayes RD, Laumann EO, Moreira ED. et al. , 2010]. I problemi più frequentemente riportati sono il calo del desiderio e la disfunzione orgasmica. Una revisione sistematica dei tassi di prevalenza ha indicato un tasso medio del 64% per il calo del desiderio; del 35% per le difficoltà orgasmiche; del 31% per i problemi di eccitazione,del 26% per il dolore nell’atto sessuale [Hayes RD, Bennett CM, Fairley CK, Dennerstein L., 2006].
Masters e Johnson hanno proposto un modello lineare per spiegare come gli esseri umani reagiscano agli stimoli sessuali. Il loro modello è composto da quattro fasi: eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione [Masters WH, Johnson VE, 1966]. Anni dopo, il desiderio è stato considerato un elemento importante nella risposta sessuale e dunque è stato incluso come una delle fasi della risposta sessuale [Kaplan HS, 1979]. Il modello che oggi viene utilizzato come base per la classificazione e la definizione di una disfunzione sessuale è una combinazione di questi due modelli e presenta tre fasi: desiderio, eccitazione, orgasmo.
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La maggior parte delle sperimentazioni cliniche si è focalizzata sui disturbi dell’orgasmo, sia primari (quando le donne non hanno mai sperimentato l’orgasmo, con qualsiasi tipo di stimolazione) sia secondari (le donne riescono a raggiungere l’orgasmo attraverso l’auto-stimolazione, ma non durante il rapporto sessuale).
Si è scoperto che l’ansia gioca un ruolo importante nelle disfunzioni sessuali; l’ansia da prestazione in particolare ha un impatto fortemente negativo sulla funzione sessuale. Sulla base di tale presupposto, l’obiettivo principale della terapia sessuale è quello di ridurre i livelli di ansia legati alle varie situazioni sessuali. Un altro obiettivo della terapia sessuale è quello di migliorare le capacità sessuali e il repertorio [Masters WH, Johnson VE, 1970 -Heiman JR, LoPiccolo J, Palladini D., 1988 ].
Parti importanti del trattamento psicosessuologico riguardano le capacità di comunicazione, gli esercizi di ascolto, l’espressione emozionale, la riflessione e la risoluzione dei conflitti.
Negli studi condotti sulla sessualità femminile sono stati proposti anche nuovi modelli, come quello di Basson, il quale postula che i fattori che svolgono un ruolo importante nel coinvolgimento delle donne nelle attività sessuali siano diversi dal desiderio spontaneo, soprattutto nei rapporti di lungo termine [Basson R., 2000 – 2001].
Dato che la terapia farmacologica non ha raggiunto, in questi anni, successi considerevoli per migliorare la funzione sessuale femminile, i protocolli ancora utilizzati per le terapie sessuali con le donne restano quelli di Masters e Johnson e Heiman e Lopiccolo [Masters WH, Johnson VE., 1970 -Heiman JR, LoPiccolo J, Palladini D., 1988 ].
TERAPIE SESSUALI - CLINICA DELLA COPPIA
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Per lungo tempo, l’obiettivo principale è stato quello di aiutare le donne a migliorare la loro capacità di raggiungere l’orgasmo. Altre questioni ben affrontate in letteratura sono i disturbi del dolore sessuale: vaginismo e dispaurenia sono i due problemi principali che impediscono alle donne di avere rapporti sessuali; per trattare questi problemi sono state sviluppate ed applicate delle strategie per aiutare le donne a raggiungere la piena penetrazione del pene.
Altri problemi, come la mancanza o il calo del desiderio sessuale,di cui le donne maggiormente si lamentano, mostrano invece scarsa evidenza empirica che la terapia sessuale sia effettivamente efficace nel trattamento. (Del resto come si fa, ad esempio, a “curare” la mancanza di desiderio sessuale in una coppia conflittuale, che fa vite separate, che non ha più rapporti sessuali da tempo e dove i partners non sentono più reciproca attrazione?)
Un altro aspetto importante della ricerca su questo tema è la mancanza di studi che riguardino specificamente i problemi sessuali delle persone omosessuali.
Poiché un ruolo importante, nell’eziologia della disfunzione sessuale, è stato attribuito all’ansia, la terapia cognitivo comportamentale è ancora il sistema privilegiato di trattamento nelle terapie sessuali. Questa terapia ha l’obiettivo di raggiungere dei cambiamenti nel modo di pensare e di credere delle persone. Modificando le proprie convinzioni errate si riduce l’ansia legata al sesso e alle prestazioni. Nelle disfunzioni sessuali, la terapia cognitivo comportamentale ha dato risultati positivi. Uno studio ha anche sottolineato che questa terapia, anche quando si focalizza su altri problemi della persona, può essere poi efficace anche nel risolvere i problemi sessuali [Hoyer J, Uhmann S, Rambow J, Jacobi F. , 2009].
Dr. Giuliana Proietti
Fonte: Pereira, V. M., Arias-Carrión, O., Machado, S., Nardi, A. E., & Silva, A. C. (2013). Sex therapy for female sexual dysfunction. International Archives of Medicine, 6, 37. http://doi.org/10.1186/1755-7682-6-37
Immagine:
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Dr. Giuliana Proietti
Una presentazione sull'orgasmo femminile
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
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● Co-fondatrice dei Siti www.psicolinea.it, www.clinicadellacoppia.it, www.clinicadellatimidezza.it e delle attività loro collegate, sul trattamento dell’ansia, della timidezza e delle fobie sociali e del loro legame con la sessualità.
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