• 17 Aprile 2025 0:12

Catcalling e molestie di strada

Catcalling e molestie di strada

Catcalling e molestie di strada

La prospettiva maschile sul Cat Calling - Festival della Coppia 2024 Campobasso

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Quella che segue è la sintesi di uno studio dedicato al catcalling e volto a cercare di comprendere le ragioni, sociali e personali, che sono dietro questo comportamento tipicamente maschile.

Cosa sono le molestie di strada?

Le molestie di strada sono una forma di molestia sessuale perpetrata da una persona sconosciuta alla vittima, in un luogo pubblico (Bowman, 1993; Gardner, 1995; Leonardo, 1981).

Perché le molestie di strada non sono molto studiate?

In genere perché le molestie di strada sono spesso di natura fugace, non sono perseguibili legalmente, sono banalizzate e normalizzate a livello sociale (Bowman, 1993; Heben, 1994; Nielsen, 2000; Tran, 2015; Tuerkheimer, 1997).

Perché le molestie di strada non andrebbero banalizzate?

Perché danneggiano significativamente le vittime (principalmente donne) sia fisicamente che psicologicamente e perpetuano una cultura che degrada, disumanizza e svaluta le donne (Chhun, 2011; Fairchild & Rudman, 2008; Kissling, 1991; Tran, 2015).

Chi sono i molestatori di strada?

Sono persone sconosciute alla vittima (Bowman, 1993; Fairchild & Rudman, 2008; Gardner, 1995),  generalmente uomini, che hanno come bersaglio soggetti di sesso femminile (Kissling & Kramarae, 1991; Tran, 2015; Tuerkheimer, 1997), ma anche soggetti LGBT (Davis, 1994; Fileborn, 2018; Fogg-Davis, 2006; Logan, 2015).

Come agiscono i molestatori?

I molestatori mettono in atto comportamenti verbali o non verbali come fischi, occhiate, strizzatine d’occhio, palpeggiamenti, suono del clacson, gesti o commenti per infastidire il loro bersaglio e possono anche perseguitare o seguire la loro vittima (Bowman, 1993; Gardner, 1995; Leonardo, 1981; Vera-Gray, 2016).

Che tipo di commenti fanno?

Sono frequentemente commenti di natura sessuale e spesso relativi all’aspetto fisico della vittima (Bowman, 1993).

Il catcalling può essere anche particolarmente aggressivo?

Si. I commenti verbali possono anche essere minacciosi o apertamente insultanti; in rari casi, le molestie di strada sono un precursore di aggressioni fisiche o sessuali più violente, compresi stupri e omicidi (Bowman, 1993; Chhun, 2011; Davis, 1994; Kearl, 2010).

Cosa significa il termine “catcalling”?

Il termine “catcalling” si riferisce a una sottocategoria di comportamenti di molestie di strada; i catcall (letteralmente richiami per il gatto, tipo psssttt…) possono essere verbali o non verbali.

In cosa consiste principalmente il catcalling?

Quando si parla di catcall si intendono fischi, richiami di ogni tipo, occhiate, strizzatine d’occhio, gesti e/o uso di segnali per valutare l’aspetto fisico (Chhun, 2011; YouGov, 2014).

C’è una definizione condivisa per catcalling?

Attualmente non c’è una definizione precisa per il catcalling, che potrebbe essere spiegato in parole semplici in questo modo:  comunicazione verbale o non verbale diretta a sconosciuti in pubblico, tipicamente da parte di uomini verso donne, che riguarda generalmente l’aspetto del destinatario o che è di natura sessuale.


Ipnosi clinica

 

Quanto sono diffuse le molestie da strada?

Le molestie di strada sono altamente diffuse. A seconda delle definizioni specifiche coinvolte, le stime di prevalenza si attestano su valori superiori al 30% (Macmillan et al., 2000).

Negli Stati Uniti e in Canada le stime indicano che l’85%-100% delle donne lo hanno sperimentato almeno una volta nella loro vita (Gardner, 1995; Johnson & Bennett, 2015; Macmillan et al., 2000; Nielsen, 2000), e Kearl (2010) nota che fino all’80% delle donne a livello globale affrontano almeno un’occasione di molestie di strada. Inoltre, Nielsen (2000) ha trovato che il 61% del loro campione femminile sperimenta catcalling ogni giorno.

Cosa provano le donne a seguito di queste molestie?

Le vittime tendono a sperimentare emozioni negative in risposta alle molestie, come rabbia, paura, disgusto, vergogna del proprio corpo, degradazione, invasione, imbarazzo, impotenza e disempowerment (Bowman, 1993; Chhun, 2011; Fairchild & Rudman, 2008; Tuerkheimer, 1997).

Inoltre, possono generare sensazioni di paura: le molestie di strada possono infatti anche degenerare da catcalling a violenza, mettendo la vittima a rischio di ulteriori danni fisici (Bowman, 1993; Davis, 1994; Kearl, 2010; Tran, 2015).

Come mai ci sono ancora uomini e donne che li considerano “complimenti”?

Nonostante gli impatti negativi delle molestie di strada, in particolare i catcall, questi ultimi vengono spesso liquidati dagli uomini, e talvolta anche dalle donne, come semplici complimenti (Benard & Schlaffer, 1984; Chhun, 2011; Gardner, 1995; Gennaro & Ritschel, 2019; O’Leary & Baldwin, 2016; YouGov, 2014). Questo accade perché i catcall spesso riguardano l’espressione di una attrazione sessuale o di un apprezzamento per l’aspetto fisico delle destinatarie.

Tutte le donne si sentono molestate dal catcall?

No, non tutte le donne riferiscono di provare disgusto per l’esperienza della molestia di strada (Grossman, 2008; Kissling & Kramarae, 1991), Fairchild (2010) hanno esplorato i fattori contestuali che influenzano le interpretazioni delle donne sui catcall come complimenti o molestie.

Si è visto che, sebbene le emozioni variassero a seconda della situazione, le donne si sentivano comunque impaurite dal catcalling in tutti i contesti, suggerendo che la paura è una componente costante e significativa, anche se i catcall possono essere interpretati da alcune donne in modo positivo.

Kissling (1991) riconosce che alcune donne interpretano certi catcall come lusinghieri e che alcuni uomini potrebbero avere anche buone intenzioni quando li fanno (sessismo benevolo).

Ciò non significa che tale comportamento sia privo di conseguenze o che debba essere tollerato. I catcall – indipendentemente dall’intenzione o dall’interpretazione – sono per natura oggettivanti, basati sul privilegio di genere e rinforzano un ambiente sociale ostile per le donne, anche quando non sono apertamente denigratori (Bowman, 1993; Fisher et al., 2019; Kissling, 1991; Tran, 2015).

Intervista su Relazioni Familiari

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Quali fattori o motivazioni ci sono dietro al comportamento della molestia da strada?

Pochi studi fino ad oggi hanno esaminato i vari fattori che contribuiscono o le motivazioni che stanno dietro il comportamento di molestia di strada ed i fattori fin qui individuati sono o situazionali o personali.

  • Fattori Situazionali

Esistono norme di gruppo maschili che tollerano o supportano la molestia sessuale e che aumentano la probabilità che i membri del gruppo possano passare all’atto con la molestia sessuale (Pryor et al., 1993).

Inoltre, i membri del gruppo possono essere influenzati ad agire in conformità con tali norme anche se privatamente non sono d’accordo (Cialdini et al., 1991; Forsyth, 1995).

La presenza di altri membri del gruppo contribuisce anche alla propensione degli uomini alla molestia sessuale grazie all’anonimato (Postmes & Spears, 1998; vedi anche Gardner, 1995); laddove viene garantito l’anonimato, gli individui sono più propensi alla molestia sessuale.

I contesti di gruppo possono anche favorire una mentalità del tipo “noi contro loro”, che incoraggia il legame all’interno del gruppo (Dall’Ara & Maass, 1999); se le norme del gruppo permettono la molestia sessuale, gli uomini possono legare con altri uomini del gruppo per il semplice condividere l’esperienza della molestia a una donna (o a più donne) insieme (Gardner, 1995; Thomae & Pina, 2015).

Wesselmann e Kelly (2010) hanno scoperto che i giovani adulti di età universitaria erano più propensi a impegnarsi in comportamenti di catcalling quando erano in gruppo rispetto a quando erano da soli, a causa dell’influenza delle norme del gruppo, dell’anonimato concesso e dell’opportunità di creare legami di gruppo.

Questi risultati sono simili a quelli di ricerche precedenti condotte da Benard e Schlaffer (1984) che hanno trovato che i catcaller descrivevano il loro comportamento come innocuo e divertente.

La maggioranza di loro riferiva che il catcalling li aiutava a alleviare la noia e sviluppare cameratismo con altri uomini.

Solo il 15% del campione ha espresso un desiderio esplicito di far arrabbiare o umiliare le donne con i loro catcall.

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  • Fattori Personali

C’è consenso sul fatto che la molestia sessuale faccia parte di una cultura più ampia che accetta, se non incoraggia, discriminazione, ostilità e violenza verso le donne (Glick & Fiske, 1996; Pryor, 1987; Thomae & Pina, 2015).

Alla base di questa cultura ci sono varie attitudini e credenze, molte delle quali sottendono e motivano i comportamenti di molestia sessuale. Gli uomini che abbracciano opinioni sessiste sono più propensi a nutrire atteggiamenti ostili verso le donne, che possono manifestarsi nel loro comportamento (Flood, 2007; Glick & Hilt, 2000; Pryor & Whalen, 1997).

Pryor et al. (1995) hanno trovato che il possesso di credenze ostili e sessiste è associato a una maggiore probabilità di molestare sessualmente le donne. Analogamente, Russell e Trigg (2004) hanno riportato che coloro che sono più tolleranti verso le molestie sessuali sono più propensi a nutrire ambivalenza e ostilità verso le donne.

Il sessismo è anche profondamente radicato nelle credenze sui ruoli di genere tradizionali/conservatori (Spence & Helmreich, 1978; Swim & Cohen, 1997), che sono opinioni stereotipate sugli uomini e sulle donne e sulle presunte qualità di mascolinità e femminilità (Deaux & Kite, 1987, p. 97). La mascolinità tradizionale è risultata positivamente associata a atteggiamenti di supporto verso un maggiore coinvolgimento in comportamenti di molestia sessuale (Flood, 2007; Jacobs, 1996; Pryor, 1987; Sinn, 1997).

La dominanza sociale, che riflette l’accettazione o addirittura la preferenza per l’ineguaglianza tra gruppi sociali (ad esempio tra uomini e donne), è fortemente associata sia al sessismo che alle credenze sui ruoli di genere tradizionali; gli individui che ottengono punteggi elevati nell’orientamento alla dominanza sociale tendono a sostenere ideologie sessiste e stereotipi sui ruoli di genere, tutti fattori chiave nella molestia sessuale (Pratto et al., 1994; Pryor, 1987).

Saluto del Centro Italiano di Sessuologia

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Lo studio esaminato

Scopo dello studio che abbiamo preso in esame (sotto riportato) era esplorare le motivazioni degli uomini a fare catcalling e indagare le caratteristiche degli uomini che fanno catcalling rispetto a quelli che non lo fanno.

I partecipanti allo studio erano maschi (N = 258) e tutti loro hanno completato un sondaggio online su sessismo, mascolinità/femminilità, dominanza sociale e atteggiamenti verso le molestie sessuali. E’ stata anche inclusa una misura per esplorare le motivazioni per il catcalling e le reazioni che i catcaller sperano di suscitare nelle donne che prendono di mira.

Risultati dello studio

  • Frequenza dei tipi di catcalling

Nel campione di 258 uomini eterosessuali, il 33,4% (n = 86) ha riferito di aver fatto catcalling nell’ultimo anno. La forma più frequentemente riportata di catcalling era fissare una sconosciuta in pubblico in modo evidente e intenzionale a causa dell’attrazione provata (81,4%);  il 57% dei partecipanti ha riferito di aver praticato solo questo tipo di catcalling.

La seconda forma più segnalata era fare un commento specifico sull’aspetto di una sconosciuta, come riferirsi ai suoi capelli, vestiti o trucco. I partecipanti hanno anche riportato di aver fatto un commento su quanto fosse attraente una sconosciuta (ad esempio, chiamandola  l’equivalente inglese di “bona” o “bella”), così come di aver fatto l’occhiolino o fischiato.

I comportamenti di catcalling meno frequentemente segnalati erano dire a una sconosciuta di mostrare il suo sorriso oppure fare un commento esplicitamente sessuale.

Per quanto riguarda la frequenza con cui i partecipanti hanno riferito di aver fatto catcalling in generale, più della metà (59,3%) dei catcaller ha indicato che il loro comportamento avveniva “non molto spesso”, mentre circa il 20% dei catcaller ha riferito di averlo fatto abbastanza o molto spesso.

  • Motivazioni per il catcalling

Il 72% dei catcaller ha sostenuto che la motivazione era da ricercarsi in una emozione sessualmente positiva. All’interno della componente, la ragione più popolare per il catcalling era “per mostrare che mi piace la donna” (85,4%), seguita da “per mostrare il mio interesse sessuale per la donna” (82,9%) e “perché questo è un modo normale di corteggiare” (73,1%). La seconda componente motivazionale più frequentemente riportata era flirtare/fare un complimento, con una media del 62% dei catcaller che sostenevano questa componente.

All’interno della categoria delle motivazioni di flirtare/fare un complimento, la ragione più segnalata per il catcalling era “per complimentarmi con la donna” (74,4%).

La componente di analisi della gratificazione costi/benefici è stata la terza più fortemente segnalata, con il 47% dei catcaller che sostenevano questa categoria. La motivazione più segnalata all’interno di questa componente era “per migliorare il mio umore o rallegrarmi” (50%), seguita da “perché mi eccita” e “perché la donna era vestita in modo provocante” – entrambe sostenute dal 48,8% dei partecipanti. Meno fortemente segnalate erano le componenti motivazionali riguardanti anonimato/potere (18%), dinamiche di gruppo (15%) e misoginia (4%).

  • Reazioni sperate delle vittime

Sono state anche esaminate le reazioni sperate dei partecipanti da parte delle vittime dei loro catcalling. Le reazioni più frequentemente segnalate erano quelle che potrebbero essere descritte come “cordialità”, con l’85,4% dei catcaller che speravano che la vittima sorridesse in risposta al catcalling, l’80,5% sperava che flirtasse e il 78% sperava che conversasse.

Inoltre, il 73,2% dei partecipanti ha indicato che sperava che la vittima si sentisse lusingata dai loro catcalling e più della metà (73,2%) ha sostenuto l’affermazione “speravo che la donna si sentisse attratta da me”. Inoltre, il 62,2% dei partecipanti sperava che la vittima ammirasse la loro sicurezza.

Circa la metà dei catcaller sperava che il loro obiettivo volesse uscire con loro (54,9%) o fare sesso con loro (52,4%).

Solo un piccolo numero di catcaller ha ammesso che potevano esserci reazioni negative come shock (12,2%), intimidazione (8,5%), rabbia (4,9%), paura (4,9%), vergogna (3,6%) e disgusto (3,6%).

Sebbene la maggioranza (72%) dei catcaller sperasse di attirare l’attenzione del loro obiettivo, il 10,9% sperava di essere ignorato e il 43,9% non era preoccupato per la reazione dell’obiettivo, sostenendo l’affermazione “non mi importa come reagisce”.

  • Differenze fra uomini che fanno cat calling e uomini che non lo fanno

Gli uomini che hanno riferito di aver fatto catcalling nell’ultimo anno hanno mostrato una maggiore adesione a credenze sessiste, mascolinità tradizionale/conservatrice autoattribuita, orientamento alla dominanza sociale e tolleranza delle molestie sessuali rispetto agli uomini che non hanno riportato di aver fatto catcalling.

La forma di catcalling più messa in atto è il fissare la donna: forse questa attività di catcalling viene vista come meno invasiva e più difendibile.

A differenza di forme più esplicite e intrusive di catcalling (ad esempio, fare commenti esplicitamente sessuali), che sono meno ambigue e potrebbero incorrere in risposte di ritorsione, il fissare la donna consente di poter dire che l’azione è stata fraintesa dalla vittima designata.

I partecipanti hanno riferito una varietà di motivazioni per fare catcalling, come “mostrare che [a loro] piace la donna” e “perché questo è un modo normale di corteggiare una donna”. Le seconde motivazioni più segnalate rientravano nella categoria del flirt/lusinghe con l’intenzione di “complimentarsi con la donna” o “perché alle donne piace”.

Complessivamente, questi risultati sono coerenti con la letteratura precedente che indica che alcuni uomini credono che alle donne piaccia essere vittime di catcalling e che il catcalling sia una strategia accettabile per comunicare e mostrare attrazione sessuale (Benard & Schlaffer, 1984).

Inoltre, i nostri risultati sono in linea con la letteratura che indica che gli uomini sono più propensi delle donne a interpretare i catcalling come complimenti (Gennaro & Ritschel, 2019) e a percepire il loro comportamento come innocuo (Benard & Schlaffer, 1984).

Le donne tendono a provare emozioni negative in risposta al catcalling, eppure i partecipanti dello studio hanno principalmente espresso il desiderio che la loro vittima si sentisse lusingata e attratta in risposta ai loro comportamenti, e hanno meno frequentemente espresso il desiderio di provocare emozioni negative come rabbia o paura.

In altre parole, i catcaller sembrano interpretare e intendere il loro comportamento come un flirt innocente senza rendersi conto che la loro vittima è probabilmente destinata a sentirsi sminuita dalle loro azioni e ad essere negativamente influenzata da esse.

Infatti, dato che la ricerca precedente suggerisce che è comune per gli uomini sovrastimare l’interesse sessuale delle donne nei loro confronti (Hart & Howard, 2016; Lee et al., 2020), è ragionevole aspettarsi che i catcaller possano commettere un simile errore di giudizio.

Alcune donne riportano di divertirsi nel ricevere catcalling (Fairchild, 2009, 2010; Grossman, 2008), il che contribuisce comprensibilmente all’ambiguità di ciò che dovrebbe essere considerato comportamento accettabile e ciò che non dovrebbe esserlo.

Alcuni catcaller hanno sostenuto motivazioni legate all’anonimato/potere e alla misoginia; gli uomini le cui motivazioni rientravano in queste categorie hanno sostenuto affermazioni come “Provo un senso di antipatia verso le donne e questo [catcalling] comportamento è soddisfacente” e “[Mi impegno nel catcalling] perché è divertente far arrabbiare la donna”.

Questi risultati sono coerenti con ricerche precedenti che indicano che alcuni uomini desiderano far arrabbiare o umiliare le donne con i loro catcalling (Benard & Schlaffer, 1984).

Inoltre, ciò è in linea con i risultati di Oswald et al. (2019), che hanno scoperto che motivi legati alla misoginia e al potere a volte spingono gli uomini a inviare foto non richieste dei loro genitali alle donne – un’altra forma di molestia sessuale.

Quando è stato chiesto ai catcaller quali reazioni speravano di suscitare nelle vittime dei loro catcalling, quasi la metà (44%) ha espresso sostegno per l’affermazione: “Non mi interessa come reagisce”.

Alcuni uomini potrebbero trovare l’atto del catcalling intrinsecamente soddisfacente (valido indipendentemente da come il loro comportamento viene ricevuto). Ad esempio, gli uomini motivati a fare catcalling da dinamiche di gruppo, come fattori legati all’influenza delle norme del gruppo o alla possibilità di legame tra i membri del gruppo, potrebbero trovare il catcalling soddisfacente perché serve una funzione come rafforzare la coesione del gruppo o fornire intrattenimento tra i loro amici, che non dipendono da alcuna particolare reazione della vittima.

Inoltre, gli uomini che fanno catcalling con intenzioni più maliziose potrebbero trarre piacere dall’oggettivare e molestare le donne indipendentemente dalla reazione della vittima.

Un’altra spiegazione potrebbe essere che i partecipanti abbiano interpretato l’affermazione come “Non mi importa se non reagisce nel modo che speravo”, il che potrebbe indicare sentimenti di tolleranza o accettazione per i vari modi in cui le donne potrebbero rispondere ai catcalling nonostante abbiano una risposta preferita.

Al contrario, alcuni catcaller hanno sostenuto il motivo dell’auto-gratificazione del miglioramento dell’umore, suggerendo che potrebbe essere ragionevole aspettarsi che alcuni uomini si impegnino nel catcalling sperando di ricevere una specifica reazione ricercata che a sua volta fornirà loro un beneficio, come un aumento dell’autostima.

Dr. Walter La Gatta


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Fonte principale:

Motivations behind catcalling: exploring men’s
engagement in street harassment behaviour
Kari A. Walton & Cory L. Pedersen
To cite this article: Kari A. Walton & Cory L. Pedersen (2021): Motivations behind catcalling: exploring men’s engagement in street harassment behaviour, Psychology & Sexuality, DOI:
10.1080/19419899.2021.1909648
https://doi.org/10.1080/19419899.2021.1909648

Di Dr. Walter La Gatta

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